A me sta a cuore il risultato finale...
l'effetto sulla gente e la relazione che da questo può scaturire con il progetto.
Non tutti hanno interesse nel design, nella comunicazione nell'architettura, ma sanno appassionarsi al lato artigianale delle cose.
Ci sono anche quelli che chiamo "istinti umani" e cioè la passione riversata in un progetto, il sense of humor, lo spirito di sfida. Se un progetto li contiene, la gente se ne accorge: "Non lo capisco, e non so neanche se mi piace. Ma come diavolo avranno fatto a farlo?". Questa è la fascinazione ed è insostituibile. È il motivo per cui cerco di fare sempre cose il più possibile interessanti.
Poi ce n'è un altro, naturalmente. Sono convinto che la conformazione di un segno grafico, di un volume, di uno spazio possano influenzare il modo di pensare delle persone.
Nel mio lavoro mi interessa sviluppare nuove idee, senza limitarmi a seguire stili o movimenti esistenti, in modo che il visual o il mood trovino un punto di contatto con la gente.